L’organo a canne

Organo Corno 1964, Basilica San Giuseppe – Seregno

1. Storia
2. Composizione attuale

1. Storia

Pochi anni dopo la solenne benedizione della propria chiesa (1781), i parrocchiani di Seregno pensarono di dotarla di un organo: troviamo infatti scritto in una sintetica lista di “spese sostenute” del 1810, nel quale viene ascritto l’acquisto di un organo usato (evidentemente di origine settecentesca) dalla Monachia di S.Paolo di Milano, soppressa dalle leggi napoleoniche, per il prezzo di Lit. 1.075 (ca. € 2.500), di cui Lit. 136 (ca. € 300) solo per il trasporto.

Tra il 1812 ed il 1813 si cominciò un’opera di ampliamento e miglioramento dell’organo da parte dell’organaro Chiesa e del falegname cesanese Carlo Oltolina, per il costo di Lit. 7.707,19 (ca. € 17.000).

Così anche tra il 1815 ed il 1817 si procedette all’acquisto di materiale per la manutenzione dell’organo, per una cifra totale di Lit. 4.332 (ca. € 9.950), dopo la quale la Veneranda Fabbiceria, ente parrocchiale preposto all’autorizzazione delle opere di ristrutturazione, revocava l’ordine di continuare l’ampliamento dell’organo, a causa dei numerosi debiti contratti.

Da questa scarna pagina riassumente dati di contabilità, scritta a volte in modo quasi criptografico, emergono alcuni elementi chiari: l’acquisto di un organo usato (1810), l’installazione avvenuta circa due anni dopo (1812), durante la quale si lavorò anche ad un “miglioramento ed ampliamento” dell’organo; l’alto prezzo pagato, non tanto per l’acquisto, quanto per tutte le spese sopravvenute in seguito; i grossi debiti contratti, ancora aperti nel 1817. Si parla anche dell’organaro che ha migliorato e ampliato  l’organo, tale Sig. Chiesa fabbricatore d’organo, ma non ci è dato di sapere -da questo scarno documento – se egli coincida con il primo costruttore. Così come non ci è dato sapere di quale organaro Chiesa si tratti.

Tutto ciò basta per affermare che, pur a prezzo di notevoli sacrifici, i seregnesi di quel tempo si impegnarono a dotare la propria chiesa, aperta al culto una trentina di anni prima, di un probabilmente prezioso strumento sonoro (probabilmente, perché il cognome Chiesa appartiene ad una famiglia di notevoli organari, operanti nel settecento a Milano).

1.1 Il Maestro Martinoli, primo organista titolare a Seregno

Per qualche decennio, a partire dal 1817 non abbiamo più notizie documentate; sappiamo che nel 1847 veniva nominato organista della Prepositurale di Seregno, con regolare concorso, il Maestro Filippo Martinoli. Lo deduciamo da una sua lettera indirizzata Alla Veneranda Fabbriceria della Chiesa Prepositurale di Seregno e datata 1 Dicembre 1862:

L’umile sott.o che da 15 anni, dopo aver superato esame, occupa il posto di organista in questa Prepositurale Chiesa collo stipendio di italiane L.500, trova di sottoporre all’illuminato giudizio di codesta Veneranda Fabbriceria alcune considerazioni per le quali stima che non riescirà mal accetta la domanda che egli ha divisato di fare relativa ad un aumento di soldo.

Le suddette L.500 annue furono fissate al sott.o in sul principio di sua carriera, e 15 anni di studii e di applicazione spera che gli avranno aumentate le sue cognizioni e la sua abilità, e crede di non ingannarsi dicendo che nel servizio di questa Chiesa Prepositurale egli siasi sempre adoperato con vivo zelo. Ora a maggiori meriti generalmente si attribuiscono maggiori ricompense, e le arti, le professioni, gli impieghi generalmente rendono sempre più coll’aumento del tempo in cui si esercitano. E’ in vista di questo primo riflesso, la cui equità non sfuggirà certo al retto sentire di questa Veneranda Fabbriceria, che il sott.o crede avanzare, e non a torto, la domanda di un aumento di salario.

L’equità di questa domanda apparirà ancor più evidente qualora si consideri che col crescere degli anni crescono i bisogni, e che massime in questi tempi l’aumentato prezzo delle cose necessarie alla vita ha suggerito un aumento di salario alla maggior parte dei lavoranti d’arti e mestieri.

Un altro riflesso spero renderà ancor più persuasi dell’equità e della giustizia della domanda del sott.o. Niuno che ignori il lustro e il decoro che ne vengono al Paese e alle sacre funzioni per l’esistenza di una Cappella. Niuno pur vorrà negare gli ottimi risultati di questa, confermati dalla testimonianza di numerosi forastieri che appositamente intervengono alle principali funzioni dell’anno in questa Chiesa Prepositurale.

Niuno poi di retto giudizio, massime se non è affatto estraneo all’arte, vorrà disconoscere le fatiche che per la composizione e per l’istruzione a tal uopo deve sopportare il sott.o: fatica resa maggiore dal non essere i cantanti obbligati al servizio perché non compensati, e quindi facili a mancare alle lezioni, e facili a cessare, il che induce l’obbligo nel sott.o di ripetere molte lezioni, e d’istruire sempre nuovi cantanti da surrogare a quelli che cessano.

Ora in proporzione a tale fatica il sott.o spera che questa stessa V.a Fabb.a riconoscerà tenue il compenso totale di It.e L. 500. Osservisi soltanto la pratica in quei luoghi ove esiste cappella, e si troverà la conferma di quanto qui si asserisce, anzi si troverà che questo compenso è scarso anche in confronto ad alcuni luoghi dove non esiste cappella.

Ciò nondimeno quell’aumento di salario che il sott.o chiede e che lascia all’arbitrio di questa V.a Fabb.a ben lontano dal chiederlo come atto di giustizia. Egli non fa che umilmente sottoporre a questa V.a Fabb.a alcuni motivi per cui crede di non essere immeritevole d’un riguardo, d’una cortesia, che sarà dal sottoscritto considerata come testimonianza d’essere ben accetti i di lui servizi e come sprone a sempre più adoperarsi onde da parte sua maggiormente si accresca il lustro di questo insigne Borgo.

Qualunque siasi la decisione che in base a questa domanda sarà per prendere questa V.a Fabb.a, con invariabili sensi della più alta stima mi dichiaro sempre di questa V.a Fabb.a.

Umilissimo Servo Filippo Martinoli

Questa lettera[1] ci consente alcune deduzioni: ci permette di pensare all’organo di Seregno come ad un buon strumento, tale da giustificare l’assunzione, mediante regolare concorso, di un organista professionista; ci permette poi di avvicinarci alla scoperta della data di costituzione della Cappella Musicale S.Cecilia: questa lettera, datata 1862, ne parla come di un ente già da tempo costituito. A questo secondo proposito, citeremo un breve passo di Don Natale Longoni, che attribuisce la fondazione della Cappella seregnese proprio all’opera congiunta del Maestro Filippo Martinoli e del Sacerdote Don Antonio Cantù.

Don Antonio Cantù, non sfornito di bella voce e di doti musicali, fu con l’amico e valente Maestro Filippo Martinoli una vera benedizione per la musica Sacra in Seregno.

Fu allora che l’avere una vera Cappella Musicale era solo lusso e vanto di una Chiesa Cattedrale, lo zelo di Don Antonio, coadiuvato dal valente Maestro, riusciva a costituire in Seregno una Schola Cantorum, con scelto repertorio di buona musica che si eseguiva con immenso decoro e più soddisfazione di quanti accorrevano alle feste nostre. Erano i primi frutti dell’attività di Don Antonio che lo spronarono a sempre maggiori opere.[2]

Se consideriamo che Don Antonio Cantù iniziò la propria attività in Seregno poco dopo il 1855, dovremo porre la costituzione della Cappella S.Cecilia, in attesa di più precise ricerche, tra questa data e il 1861.

L’anno seguente, il buon Maestro Martinoli lasciava il posto di organista della Prepositurale di Seregno per trasferirsi altrove. Ecco la sua lettera di dimissioni:[3]

 

Alla Veneranda Fabbriceria della Chiesa Prepositurale di Seregno.

Partecipo a questa Veneranda Fabbriceria che unicamente in vista di non parere negligente del mio bene e dei bisogni presenti e futuri della mia famiglia mi trovo indotto a cedere alle istanze più volte

fattemi di accettare un posto onorifico e lucroso di Maestro di Cappella di un’insigne Collegiata.

Nel mentre do notizia di ciò a questa Veneranda Fabbriceria le dichiaro la mia piena riconoscenza per le premure che sempre mi ha usate, e massime col recente cortese favore accordato alla mia domanda per l’aumento di onorario. Perciò manifesto il più sincero dolore in dovermi allontanare dalle SS.e VV.e e da questa popolazione a cui mi legano tanti titoli di benevolenza e di riguardo.

Insieme mi dichiaro disposto a continuare il mio servizio per tutto quel tempo che sarebbe necessario a provvedere di un altro Maestro Organista questa Chiesa Prepositurale.

Sono persuaso che questa Veneranda Fabbriceria nella sua bontà e saviezza saprà compatire alle impreviste circostanze in cui mi trovo di dare, come colla presente do, la mia rinuncia al posto che attualmente occupo presso questa Chiesa Prepositurale.

Colla più profonda stima e considerazione mi professo delle SS.e VV.e Devotissimo Servo Filippo Martinoli.

Seregno, 31 Maggio 1863.

1.2 Da Martinoli a Pozzoli

Solamente cinque giorni dopo la lettera di dimissioni del Maestro Martinoli veniva inviata alla Fabbriceria della Prepositurale di Seregno un richiesta di assunzione, sia pure in via provvisoria, alla carica di Organista. La lettera,[4] spedita da Seregno, era firmata da Eugenio Pozzoli, allora ancora studente al Conservatorio.

 

Alla Veneranda Fabbriceria della Chiesa Prepositurale di Seregno.

Seregno, 5 giugno 1863.

Il sottoscritto si rivolge a questa Veneranda Fabbriceria offrendole in via provvisoria i suoi servigi come Organista fino a quando si è addivenuto ad una nomina definitiva al posto reso vacante per rinuncia del Sig. Martinoli Filippo.

Lo scrivente confida di non demeritarsi fin d’ora la fiducia di questa veneranda Fabbriceria, molto più che, mancandogli ancora due anni di Conservatorio per compiere i suoi studi, potrà, applicandosi agli studi con ogni diligenza, mettersi in grado da poter soddisfare degnamente e al decoro di questa Chiesa Prepositurale e di ogni giusta esigenza.

Pertanto lo scrivente si dichiara pronto sin d’ora non solo al servizio delle sacre funzioni in tutte le Domeniche e feste dell’anno, ma bensì a far eseguire la musica in tutte quelle principali solennità nelle quali si è sempre costumato fin d’ora.

Rimettendosi intieramente per quello che riguarda lo stipendio a tutto ciò che questa Veneranda Fabbriceria crederà opportuno.

Nella speranza che i servigi offerti dal sottoscritto, anche in via provvisoria, saranno ben accolti, egli gode dichiararsi:

di questa Veneranda Fabbriceria Umilissimo Servo,

Pozzoli Eugenio

1.3 Storia Attuale

Cronologia degli ultimi interventi

La storia recente dell’organo della Basilica seregnese si apre nel 1964, quando inizia la collaborazione con l’organaro Alessandro Corno, tuttora curatore e manutentore dello strumento,

Il primo intervento importante è del 1965, quando il Grand’Organo, viene spostato dalla originaria collocazione, alla sinistra del presbiterio – lato sacrestia -, a quella attuale, al di sopra del coro ligneo, al di sopra del portale centrale del tempio.

Nel 1971 un altro intervento importante: la collocazione dell’organo Espressivo-Positivo, alla sinistra del Grand’Organo, e collocazione delle “canne di facciata” di quello che diventerà l’organo Corale, che verrà aggiunto tra il 1972 ed il 1973. Al pedale viene sostituito il registro della Bombarda da 8′ con il Controfagotto da 16′.

Nel 1975, alla presenza delle autorità civili ed ecclesiastiche, viene inaugurato lo strumento, con un concerto di musiche organistiche, eseguite dal M Prof.ssa Claudia Termini, docente al Conservatorio di Perugia.

Nel 1991 avviene l’ultimo restauro dello strumento: vengo pulite tutte le canne e sostituiti i componenti usurati con materiali sintetici. Avviene inoltre un restauro fonico, con una nuova intonazione ed accordatura che sostituisce la precedente tardo-romantica (che lo proponeva come un’orchestra da chiesa) per assumere una personalità più classica da strumento originale, non imitante. Durante tale restauro furono aggiunti due nuovi registri d’ancia: Il Fagottregal da 16′-  all’Organo Espressivo-Positivo -, in sostituzione della Chiarina da 4′, per meglio conferire la differenza di tale corpo dal Grand’Organo; viene inoltre aggiunto il registro della Trombina da 4′ al Grand’Organo.

A tutt’oggi rimane ancora da sistemare la Consolle a trasmissione elettrica a relé, che è ormai superata per impostazione e funzionamento, sostituendola con una più moderna a trasmissione elettronica. Inoltre, a causa dell'”anzianità” dello strumento, è necessario effettuare un’opera di risanamento di tutte le parti soggette ad elevata usura, come i mantici.

In questi mesi è in corso un restauro dell’organo a cura della Ditta Corno.

2. Composizione Attuale

Grand’Organo:

N canne:1.513 + 272 al pedale

N registri: 22 + 9 al pedale

Estensione: da Do1 a Do6 per il manuale. da Do1 a Sol3 per il pedale

N mantici: 2

Pressione del vento: … mm in colonna d’acqua

Organo Espressivo:

N canne: 1.086 + 68 al pedale

N registri: 18 + 4 al pedale

Estensione: da Do1 a Do6 per il manuale. da Do1 a Sol3 per il pedale

N mantici: 2

Pressione del vento: … mm in colonna d’acqua

Organo Corale:

N canne: 1.066 + 56 al pedale

N registri: 13 + 3 al pedale

Estensione: da Do1 a Do6 per il manuale. da Do1 a Sol3 per il pedale

N mantici: 2

Pressione del vento: … mm in colonna d’acqua

Accordatura: La3 a 439,8 Hz a …C con U.R. del …%

2.1 Disposizione fonica secondo progressivi consolle

Grand’Organo

N prog.

registro

Nome registro

Tipo di

registro

Altezza della

canna più lunga

1

Principale

Fondi

16′

2

Principale

Fondi

8′

3

Diapason

Fondi

8′

4

Ottava

Fondi

4′

5

Duodecima

Di Mutazione

2′ 2/3

6

Decimaquinta

Fondi

2′

7

Decimanona

Di Mutazione

1′ 1/3

8

Vigesimaseconda

Fondi

1′

9

Vigesimasesta

Di mutazione

0′ 2/3

10

Vigesimanona

Fondi

0′ 1/2

11

XXXIII + XXXVI

Mutazione + fondi

0′ 1/3 + 0′ 1/4

12

XL + XLIII

Mutazione + fondi

0′ 1/6 + 0′ 1/8

13

Ripieno 5 F. (da XV a XXIX)

Fondi + mutazione

14

Cimbalo 5 F. (da XXIX a XLIII)

Di Mutazione

15

Voce Umana

Violeggiante

8′

16

Flauto

Flauti

8′

17

Flauto in VIII

Flauti

4′

18

Cornetto 3 F. (XII – XV – XVII)

Fondi + mutazione

19

Sesquialtera acuta 2 F. (XIX – XXIV)

Mutazione doppia

20

Dolce

Flauti

8′

21

Tromba

Ance

8′

22

Trombina

Ance

4′

Organo Espressivo – Positivo (2 organo)

N prog.

registro

Nome registro

Tipo di

registro

Altezza della

canna più lunga

23

Principale

Fondi

8′

24

Ottava

Fondi

4′

25

Decimaquinta

Fondi

2′

26

Decimanona

Di Mutazione

1′ 1/3

27

Vigesimaseconda

Fondi

1′

28

XXVI + XXIX

Di Mutazione

0′ 2/3 + 0′ 1/2

29

Ripieno 5 F. (da XV a XXIX)

Fondi + mutazione

30

Bordone

Flauti

8′

31

Flauto cuspide

Flauti

4′

32

Flauto in XII

Flauti di mutazione

2′ 2/3

33

Flauto in XV

Flauti

2′

34

Flauto in XVII

Flauti di mutazione

1′ 3/5

35

Flauto in XIX

Flauti di mutazione

1′ 1/3

36

Flauto in XXII

Flauti

1′

37

Celeste 2 F.

Violeggiante

8′

38

Fagottregal

Ance

16′

39

Clarino

Ance

8′

40

Tremolo II

Registro accessorio

Accoppiamenti

N prog.

registro

Nome accoppiamento

Funzionamento

41

I – 8 – Pedale

Accoppia i registri del primo manuale al pedale, all’ottava reale

42

II – 8 – Pedale

Accoppia i registri del secondo manuale al pedale, all’ottava reale

43

III – 8 – Pedale

Accoppia i registri del terzo manuale al pedale, all’ottava reale

44

I – 4 – Pedale

Accoppia i registri del primo manuale al pedale, trasponendoli di un’ottava verso l’alto

45

II – 4 – Pedale

Accoppia i registri del secondo manuale al pedale, trasponendoli di un’ottava verso l’alto

46

III – 4 – Pedale

Accoppia i registri del terzo manuale al pedale, trasponendoli di un’ottava verso l’alto

47

II – 8 – I

Accoppia i registri del secondo manuale al primo manuale all’ottava reale

48

III – 8 – I

Accoppia i registri del terzo manuale al primo manuale all’ottava reale

49

III – 8 – II

Accoppia i registri del terzo manuale al secondo manuale all’ottava reale

50

I – 4 – I

Accoppiamento del primo manuale alla sua “superottava”

51

II – 4 – I

Accoppia i registri del secondo manuale, al primo manuale, trasponendoli di un’ottava verso l’alto

52

III – 4 – I

Accoppia i registri del terzo manuale al primo manuale, trasponendoli di un’ottava verso l’alto

53

II – 4 – II

Accoppiamento del secondo manuale alla sua “superottava”

54

III – 4 – II

Accoppia i registri del terzo manuale al secondo manuale, trasponendoli di un’ottava verso l’alto

55

III – 4 – III

Accoppiamento del terzo manuale alla sua “superottava”

56

I – 16 – I

Accoppiamento del primo manuale alla sua “subottava”

57

II – 16 – II

Accoppiamento del secondo manuale alla sua “subottava”

58

II – 16 – I

Accoppia i registri del secondo manuale al primo manuale, trasponendoli di un’ottava verso il basso

59

III – 16 – III

Accoppiamento del terzo manuale alla sua “subottava”

60

III – 16 – I

Accoppia i registri del terzo manuale al primo manuale, trasponendoli di un’ottava verso il basso

61

III – 16 – II

Accoppia i registri del terzo manuale al secondo manuale, trasponendoli di un’ottava verso il basso

Organo Corale – Recitativo (3 organo)

N prog.

registro

Nome registro

Tipo di

registro

Altezza della

canna più lunga

62

Principale

Fondi

8′

63

Ottava

Fondi

4′

64

Decimaquinta

Fondi

2′

65

Ripieno 3 F. (da XV a XXII)

Fondi + mutazione

66

Bordone

Flauti

16′

67

Flauto coperto

Flauti

8′

68

Flauto camino

Flauti

4′

69

Sesquialtera

Mutazione

1′ 3/5

70

Gamba

Violeggianti

8′

71

Coro viole 3 F.

Violeggianti

8′

72

Oboe

Ance

8′

73

Regale

Ance

8′

74

Tremolo III

Registro accessorio

Pedaliera

N prog.

registro

Nome registro

Tipo di

registro

Altezza della

canna più lunga

Collocazione

canne – N organo

75

Contrabbasso acustico

Fondi

32′

II

76

Contrabbasso basso

Fondi

16′

I

77

Gran quinta

Fondi

10′ 2/3

I

78

Basso

Fondi

8′

I

79

Ottava

Fondi

4′

I

80

Decimaquinta

Fondi

2′

I

81

Ripieno 4 F. (da XII a XXII)

Fondi + mutazione

I

82

Subbasso

Fondi

16′

II

83

Bordone

Flauti

8′

II

84

Flauto

Flauti

4′

II

85

Bordone

Flauti

16′

III

86

Flauto

Flauti

8′

III

87

Flautino

Flauti

4′

III

88

Controfagotto

Ance

16′

I

89

Fagotto

Ance

8′

I

90

Trombina

Ance

4′

I

Pedaletti

La consolle dispone di 14 pedaletti reversibili:

N 6 per inserimento delle combinazioni aggiustabili

N 3 per inserimento accoppiamento manuali a pedaliera all’ottava reale

N 1 per annullatore ance su tutti i manuali

N 3 per inserimento ripieni sui manuali

N 1 per inserimento del tutti (inserimento di tutti i registri dell’organo)

Staffe

La consolle dispone inoltre di tre staffe:

N1 per controllo del crescendo (inserimento graduale dei registri)

N 2 per controllo dell’espressione (del “volume”) dell’organo Espressivo e del Corale

Pistoncini

Nella parte in alto a destra della consolle sono presenti 6 pistoncini per l’inserimento delle combinazioni aggiustabili.

Sono presenti al primo manuale:

N 6 combinazioni fisse + annullatore

N 1 annullatore ance + annullatore

N 1 fissatore delle combinazioni aggiustabili + annullatore

Sono presenti al secondo manuale:

N 5 combinazioni fisse + annullatore

N 1 annullatore ance + annullatore

Inoltre presenti al terzo manuale:

N 4 combinazioni fisse + annullatore

N 1 pedale automatico + annullatore

 


[1] Biblioteca Capitolare Ballerini, cartella “Nomine Organisti”, fascicolo 1, pp. 1-3.
[2]. Biblioteca Capitolare Ballerini. Don Natale Longoni, Repertorio Storico Seregnese. Racconto N 10. Tema: “Nel Corso dei secoli. Indagini storiche locali di indole religiosa. In occasione ed Omaggio del fausto Giubileo Sacerdotale del glorioso regnante Pontefice Papa Pio XI”. Anno 1929, pp. 93-94.
[3].  Biblioteca Capitolare Ballerini, cartella “Nomine Organisti”, fascicolo 1, pp. 5-6.
[4] Biblioteca Capitolare Ballerini, cartella “Nomine Organisti”, fascicolo 4, p. 21.

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